DOMANI, A MILANO: SCHEDATI PER ESSERE NATI ROM
Giorgio Bezzecchi è¨ vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi e da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano. La sua famiglia vive in un campo a Milano, il padre è¨ stato deportato in un campo di concentramento, a cui fortunatamente è¨ sopravvissuto. Il nonno, deportato in un altro campo non è¨ sopravvissuto. Domani tutta la sua famiglia sarà fotografata e schedata, conformemente alle attuali decisioni del prefetto che prevedono un rilevamento completo di tutti i rom residenti nel territorio milanese. E' stato deciso un rilevamento di identità da parte della polizia su base esclusivamente etnica.
Per inviare messaggi di solidarietà è¨ importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano, sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.
segreteria@operanomadimilano.org
ROMANDROM@libero.it
Testo della lettera di Giorgio Bezzecchi ( Rom-medaglia d'oro al valor civico):
Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani ( censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).
Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza" di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani" in campi di concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.
"RICORDARE PER NON DIMENTICARE"
Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo, I PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.
E' agghiacciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.
Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.
NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni è¨ giustificata( VERGOGNA).....
Mi appello alla società civile,chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi.............voci dal silenzio........
Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre,CITTADINO ITALIANO, che ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).................mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino................VERGOGNA
MI VERGOGNO,IN QUESTO MOMENTO, DI ESSERE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.................
Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia ,di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista,incivile
e becera.
RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi e domani..............................
Milano,05/06/2008
Rag. Giorgio Bezzecchi ( Rom-medaglia d'oro al valor civico)
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l'A.N.E.D. è¨ un'associazione senza fini di lucro che riunisce i superstiti dei Campi di sterminio e i familiari dei Caduti, senza distinzione di fede religiosa o di convinzione politica.
mail: aned.torino@gmail.com www.deportati.it casella mail curata da Primarosa, primarosa_pia@yahoo.it
figlia del superstite Natale Pia (tel.0141953622) kz 115658 Mauthausen -Gusen e nipote di Vittorio Benzi kz 115373 morto di fame e fatica a Gusen a 17 anni, Biagio Benzi kz 43493 Flossenbürg
e Giovanni Benzi, kz 7332 Bolzano, tutti partigiani vittime del rastrellamento nella zona di Nizza Monferrato del 3 dicembre 1944.
Si stima che in Italia i deportati per ragioni razziali siano stati 7500, quelli per ragioni politiche 35000.
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giovedì 5 giugno 2008
DIFESA DELLA RAZZA anno 2008 - pubblichiamo la Lettera dell'Associazione deportati di Torino
mercoledì 4 giugno 2008
DIRITTI UMANI - Navi-prigione
LONDRA - Una flotta di "Guantanamo galleggianti" porta segretamente in giro per il mondo i sospetti di terrorismo non ancora incriminati per interrogarli e se necessario torturarli lontano da occhi e orecchie indiscreti. La nuova accusa contro gli Stati Uniti è contenuta in un rapporto preparato da Reprieve (significa "rinviare" o "sospendere" una sentenza), un' organizzazione non governativa britannica che si batte per la difesa dei diritti umani. Secondo il rapporto, anticipato ieri con ampia evidenza dal quotidiano Guardian di Londra in prima pagina, ben 17 navi-prigione sarebbero state usate dal governo americano a partire dal 2001: si tratterebbe di navi militari Usa, utilizzate per detenere, interrogare, con metodi vicini alla tortura, e spostare da un paese all' altro i prigionieri catturati durante la guerra al terrorismo internazionale. Almeno 200 casi di rendition, ovvero di trasferimenti occulti, in prigioni segrete dislocate in paesi dove è possibile praticare la tortura, si sarebbero verificati a partire dal 2006, afferma il rapporto, l' anno in cui viceversa il presidente George W. Bush aveva assicurato la fine di operazioni simili. Fino ad ora, nelle polemiche seguite alle accuse di rendition, si parlava di aerei della Cia utilizzati per il trasporto dei sospetti terroristi. L' uso di navi era stato accennato, ma è la prima volta che delle «prigioni galleggianti» si forniscono dati e dettagli. «Hanno scelto le navi per tenere le loro malefatte lontano dagli occhi dei media e degli avvocati delle associazioni umanitarie», ha dichiarato al Guardian l' avvocato Clive Stafford Smith, responsabile legale di Reprieve, «ma alla fine riusciremo a riunire tutti questi detenuti fantasma e a far valere i loro diritti». Al momento, secondo l' avvocato, «gli Stati Uniti detengono, per loro stessa ammissione, 26 mila persone in prigioni segrete, mentre le nostre stime dicono che, dal 2001 in poi, almeno 80 mila persone sono passate attraverso gli ingranaggi di questo sistema. E' ora che l' amministrazione americana riveli chi è questa gente, dov' è e che cosa è stato loro fatto». Un portavoce della Marina militare Usa ha smentito il rapporto: «Non ci sono prigioni sulle navi americane». Ma intanto le rivelazioni del Guardian provocano nuove controversie anche in Gran Bretagna, per il sospetto che le navi possano avere fatto sosta nella base militare britannica Diego Garcia, nell' oceano Indiano, e gettano nuova acqua sul fuoco del dibattito sul terrorismo, alla vigilia del voto sulla proposta del governo laburista di Gordon Brown di estendere il fermo senza incriminazione dei sospetti terroristi dagli attuali 28 a 42 giorni. Una cinquantina di deputati del Labour si oppongono e il governo potrebbe essere sconfitto
lunedì 2 giugno 2008
Ricordo di Orso (Bruno Redoglia)
Nelle prime ore di ieri è morto Bruno Redoglia, Orso. Gli siamo stati vicini in modo discontinuo in questi 40 anni.
Impariamo dall'inizio degli anni Settanta all'Indesit - al circolo operaio di None (To), a leggere e commentare la fabbrica e la realtà più vasta alla luce dei testi originali dello «zio Karl» o di «Carletto» come veniva soprannominato l'autore de Il Manifesto dei comunisti . Orso è uscito dal Pci nei primi anni Sessanta. Incominciamo a imparare regole di comportamento originali nella lotta di fabbrica, nella scrittura dei giornalini settimanali venduti ai lavoratori, nei confronti dei gruppi extraparlamentari di allora e del Pci. Si possono riassumere come segue: - no all'idea che la classe operaia sia omogenea e pronta magari all'appello alla rivoluzione da parte del «partito» di turno, no alla delega ai dirigenti a pensare e parlare a nome degli «iscritti» o della base elettorale, no alla battaglia per la propria «maglietta» sindacale a spese della possibile unità dei lavoratori, no al «tifo» per la lotta armata e per i Robin Hood che dicono che è arrivato il momento della rivoluzione e iniziano a sparare sempre più in alto a nome della classe operaia; no alla divisione tra chi studia e chi lavora, necessità di convincere i lavoratori a unire alla disponibilità alla lotta l'impegno a farsi una cultura. Impariamo che chi vuole la lotta più dura può rivelarsi un crumiro, come pure che gridare al «contratto bidone» o al «sindacato venduto» non vuol dire essere automaticamente disponibili a organizzarsi e lottare in prima persona; inoltre che non si deve accettare la nomina a delegato a vita (i senatori...), ma saper creare ricambi e saper alimentare il dibattito e la partecipazione senza farsi delegare, e staccare dalla produzione. Impariamo che la contraddizione tra borghese e proletario passa all'interno della classe operaia e di ogni individuo, ma una cosa è dirlo e una cosa è iniziare la propria rivoluzione personale. Dopo alcuni anni il circolo si frantuma e poi ci sarà la cassa integrazione del 1980 e la pensione. Orso riduce le attività, segue sui giornali e alla radio gli avvenimenti, va in bicicletta alle manifestazioni, discute con un numero ridotto di compagni. La sua casa è un laboratorio di elettronica e un magazzino di attrezzature varie comprate con pochi soldi al Balun il sabato. Orso pratica una vita sobria e coerente con le sue idee contro il consumismo. Da alcuni anni la sua salute peggiora fino a portarlo alla morte. Siamo vicini alla cara Mirella.
I compagni di strada del Circolo operaio di None
Fwd: miss licei
Da: anna lami <anna_lami@hotmail.com>
Date: 1 giugno 2008 23.57
Oggetto: miss licei
A: forumpinerolo@inventati.org
Fatela girare!
La parabola discendente della società dell'immagine
Con sconcerto e preoccupazione, prendiamo atto di come il Comune di Pinerolo abbia deciso di patrocinare la "festa delle scuole-Miss Licei", in vista della chiusura dell'anno scolastico, che vede il suo momento clou proprio nell'elezione di Miss Liceo 2008, come risulta evidente consultando il sito web (www.misslicei.it) e dai manifesti che pubblicizzano l'iniziativa.
Le istituzioni non possono ignorare il messaggio educativo insito anche nelle attività ricreative. Deprechiamo il fatto che, dall'Amministrazione Comunale, vengano considerate ricreative le iniziative che relegano l'aspirazione femminile ad un concetto passivo di bellezza usa e getta, che si gioca sul piano della competizione, ad uso e consumo di un desiderio maschile indotto rispondente ai canoni imperanti.
"Nel frattempo, l'errata percezione del proprio corpo continua a minare l'adolescenza di tante ragazze, (ma anche di molti maschi)", possiamo leggere in un articolo de La Stampa del 27/05/2008, in cui viene reso noto il risultato dello studio compiuto dal Centro per la cura dei disturbi alimentari che ha sede alle Molinette. Ancora: "Su mille studenti adolescenti, rivela infatti un'indagine compiuta sempre dagli psichiatri diretti dal professor Fassino, «il 17 per cento delle ragazze sono sottopeso nell'eta delle medie e delle superiori, e il 7 per cento è già vittima di disturbi alimentari»"...e di orizzonti culturali a misura di rivista patinata, aggiungiamo noi.
Concludiamo auspicando che almeno qualche piccola amministrazione possa prender le distanze dal comune bipartisan concetto dilagante che ciò che conta sia l'apparenza e non la sostanza.
Anna Lami (assistente all'integrazione scolastica)
Marco Buscemi (impiegato)
Anna Maldari (impiegata)
Diego Cossotto (impiegato)
Monica Bernardoni (avvocata)
Spazio Sociale Niño
Silvia Gillo (insegnante)
Enrico Lanza (pensionato)
Ezio Bertone (insegnate)
Elena Morero (maestra)
Andrea Fenoglio (regista)
Valter Passet (pensionato)
Federico Magrì ( impiegato)
Federica Varetto (maestra)
Livia Siciliano (interprete)
Laura Ferrier (impiegata)
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